Invasione delle micromeduse rende difficile la balneazione.

4 07 2010

Centinaia e centinaia di piccole meduse arrivano a due metri dal bagnasciuga sull’intera costa lametina rendendo difficoltosa la balnezione.
Le piccole meduse portano con loro una notizia buona ed una cattiva. La notizia cattiva è che sono fortemente ustionanti a causa di una serie di lunghi filamenti sottilissimidi cui sono munite oltre ai classici tentacoli.
La notizia buona è che di solito sono presenti laddove il mare è temperato e pulito.
In alcuni casi sono priprio il simbolo dell’assenza di inquinamento.

Arrivano dunque le meduse ad aiutare il turismo calabrese e sbuggiardare un’Agenzia di Controllo praticamente muta?
Noi stiamo sempre in attesa di dati ufficiali sull’inquinamento delle nostre acque. Non sarebbe male capire cosa inquina il nostro mare se è effettivamente inquinato.
Certo le immagini di oggi smentiscono apertamente chi parla di sporcizia. Dove e quale sarà la verità?





In migliaia ad Amantea per una “Calabria pulita”

24 10 2009

Amantea, 24 ottobre 2009 – Striscioni, cartelli, bandiere e diverse migliaia di persone. Ad Amantea, sul Tirreno cosentino, nemmeno la pioggia, caduta in abbandanza nelle prime ore del mattino, ha fermato la manifestazione promossa dal comitato Natale de Grazia assieme ad organizzazioni sindacali ed ambientaliste per chiedere interventi urgenti al Governo contro l’emergenza ambientale in Calabria, a cominciare dalla cosiddetta nave dei veleni, il relitto trovato al largo di Cetraro che, secondo le dichiarazioni di un pentito di ‘ndrangheta, Francesco Fonti, conterrebbe dei fusti con scorie radioattive.

Al corteo hanno partecipato numerosi esponenti politici e tanti amministratori. C’erano il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, e l’assessore regionale all’ambiente Silvio Greco, a cui si deve il ritrovamento del relitto; il leader di Italia dei valori, Antonio Di Pietro, Franca Laratta, Nicodemo Oliverio ed altri parlamentari del Pd, Roberto Occhiuto ed altri esponenti dell’Udc, delegazioni dei Verdi, del Prc e di Sinistra e libert’, del Pdci.

Assenti, come annunciato, esponenti del Pdl, che considerazione la manifestazione come una sorta di iniziativa contro il Governo. “Niente di tutto questo – replicano i promotori – non si tratta di una passerella politica, ma di una manifestazione per chiedere la massima attenzione da parte del Governo centrale”.

“Questo momento di oggi – dice Agazio Loiero – è importante perché dimostra che qui in Calabria c’è a coscienza di quanto questo territorio sia stato bistrattato. Assistiamo qui ad un’insurrezione popolare pacifica anche perché siamo in presenza di un’emergenza inedita”.

“Questo tipo di emergenza – ha aggiunto Loiero – è capitato alla Calabria, così come poteva capitare alla Costa Azzurra. Pesa in questa circostanza specifica la presenza della criminalità che ha favorito tutto questo. In ogni caso – conclude – c’è questa grande consapevolezza ed è anche questo un invito perentorio al Governo perché se ne occupi al livello giusto”.





Il Comune di Lamezia aderisce alla manifestazione di Amantea

23 10 2009

Con la presenza del sindaco, Gianni Speranza, e con il gonfalone, l’Amministrazione comunale di Lamezia Terme (Cz), partecipera’, domani, alla manifestazione nazionale di Amantea (Cs), per protestare contro l’inquinamento del territorio calabrese. Per l’occasione, l’ente comunale ha messo a disposizione degli organizzatori due pullman, oltre a quello predisposto dalla Cgil, con partenza prevista alle ore 8,00 da piazza della Repubblica.

Il sindaco sara’ presente alla giornata di mobilitazione – si legge in una not – insieme a molti giovani, associazioni e comitati spontanei di liberi cittadini. ”La comunita’ lametina e’ rimasta molto colpita – ha detto il sindaco – e si sente coinvolta in questo dramma. che accomuna tutti i calabresi”.





Leone vede come unica via per salvare il turismo i danni ai cittadini

26 08 2009

Lamezia Terme – Il tema turistico diventa il dibattito del giorno, soprattutto ora che emergono in tutto il loro aspetto i tanti problemi che affliggono questo importante comparto economico. Anche se, per certi versi, si tratta di un tema che non cessa di innescare interventi, confronti, dibattiti e analisi ormai da anni tanto da esserne stanchi di ripetere le stesse disamine e trarre le solite conseguenze. Va intanto detto che questa è stata un’estate turisticamente negativa in termini di presenze ed arrivi.
Si fanno i primi bilanci . E, a farli sono gli operatori del settore che si apprestano a chiudere i conti di una stagione difficile e priva di riscontri positivi du tutto il territorio regionale. «Era da anni che non si registravano dati così negativi», commentano alcuni operatori alberghieri della costiera lametina che aggiungono «anche gli anni passati non sono stati molto brillanti, ma questa stagione è stata davvero negativa».
Un dato che emerge anche in altre località turistiche costiere dello Ionio e del Tirreno per come sottolineato anche dalla Federalberghi calabrese che fa capo alla Confcommercio e che ha già deciso di assumere delle iniziative ricorrendo anche all’ intervento del ministro al Turismo Michela Brambilla per cercare delle possibili soluzioni.
Sulla questione interviene il segretario regionale del PsiTonino Leone che sottolinea come «Gli indicatori economici e le organizzazioni ambientaliste assegnano alla Calabria il fanalino di coda anche nel comparto turistico determinato dall’inquinamento delle nostre coste».
«Eppure il turismo – sottolinea Leone – rappresenta per il mezzogiorno e la Calabria il punto di forza su cui fare leva per uscire dalla crisi economica destinata a durare, al di là delle enunciazioni oltre il 2010. Ritardi e pressappochismo nella programmazione delle risorse per interventi strutturali sugli impianti di depurazione da parte della Giunta regionale hanno mandato in frantumi la stagione estiva che avrebbe dovuto e potuto dare una boccata di ossigeno al settore turistico vitale per l’intera economia calabrese».
«Invece cattiva politica e colpevole negligenza – afferma -condannano la Calabria ad un ruolo marginale e di cenerentola rispetto alle altre regioni che del turismo hanno fatto il motore dello sviluppo». «Per la prima volta le stesse amministrazioni locali strette nella morsa della contestazione degli operatori economici e della “rabbia” dei cittadini – dice Leone -si costituiscono parte civile, presentano esposti alla Procura, si agitano in un ruolo confuso ed ambiguo tra parti in causa del disastro ambientale e parte lesa, aggravando lo stato di confusione, il ruolo ed i rapporti istituzionali che in Calabria rischiano di superare il paradosso e di sconfinare nel ridicolo».
«Il litorale tirrenico e quello lametino, più nello specifico – riferisce Leone – sono stati invasi da liquami, da acque reflue depurati poco e male, da rifiuti solidi di ogni genere compresi quelli speciali che hanno destato allarme esasperato i cittadini ed allontanato i turisti dalla costa lametina». «Le responsabilità dirette ed indirette – per Leone -sono plurime: alla Magistratura il compito di portare a termine le indagini avviate e di perseguire i responsabili; ai cittadini il compito del controllo e della costruzione di un vasto movimento che si ponga l’obiettivo di custodire le risorse ambientale come l’unica ricchezza naturale da spendere sul versante dello sviluppo». «Il resto – secondo Leone – è tattica, retorica, confusione, zona grigia in cui il confine tra lecito ed illecito, legale ed illegale, diventa impercettibile». «L’azione democratica deve essere rapida e diretta: chi governa – spiega Leone – deve assumersi la responsabilità dei danni provocati alla Calabria e trarne le conseguenze». «La carta dei diritti del turista presentata in una conferenza stampa dall’assessore Guagliardi – per Leone -diventa uno strumento di propaganda tanto sbagliato quanto inutile ed una provocazione al buon senso degli operatori turistici calabresi».
«Rispetto al crollo delle presenze di turisti italiani ed esteri sulle nostre coste ed al conseguente mancato guadagno da parte degli operatori turistici – conclude il segretario regionale del Psi Tonino Leone – resta la sola strada del risarcimento dei danni economici subiti intanto attraverso il recupero delle tasse comunali e regionali da stabilire con apposita legge».





Sta per costituirsi un gruppo di Cittadini calabresi e turisti che proporranno una Class Action contro la Regione Calabria!

16 08 2009

Probabile che se la Class Action verra’ accolta, la Regione Calabria potrebbe andare in fallimento. Un comitato di cittadini, imprenditori turistici e turisti riunitisi a Lamezia Terme il 14 Agosto ed autodefinitosi “Mare pulito”, ha incaricato uno studio legale toscano di verificare la possibilita’ di poter fare causa di risarcimento danni contro la Regione Calabria. Nello specifico, essendo da appena 24 ore finalmente “nato” in Italia l’istituto della Class Action, sulle orme dell’ azione di classe tipica del diritto anglosassone, sembra che i danni che la Regione Calabria ed altri enti che verranno probabilmente portati in tribunale da questo gruppo di consumatori beffati dal mare della nostra Regione ancora inesorabilmente sporco, potrebbero ammontare a diverse centinaia di milioni di euro se non addirittura un miliard (2000 miliardi delle vecchie lire).
Tutto dipendera’ dalla strada che si decidera’ di percorrere. Ognuno dei partecipanti all’azione potrebbe richiedere un risarcimento danni da 500 a 2000 euro. Questa cifra, si moltiplica per il numero di partecipanti all’azione che, potrebbe aumentare col passare dei giorni. Per aderire ad una class action italiana, basta semplicemente manifestare per iscritto la propria volonta’.
Sono previste in una prima fase circa 10.000 adesioni che potrebbero diventare addirittura oltre 500.000 se il comitato verra’ appogiato da altre associazioni dei consumatori.
Cosa succedera’ alla Regione Calabria ed agli enti che se coinvolti potranno arrivare a pagare (ipotesi naturalmente) cifre che potrebbero addirittura sfiorare il miliardo di euro?
Speriamo nei prossimi giorni di ricevere ulteriori informazioni da qualche membro di questo nuovo comitato, che per la verita’ da quanto ci e’ stato riportato, vorrebbe tenere il piu’ stretto riserbo sul modo di proseguire la propria azione per il Mare Pulito per evitare alzate di scudi e protezionismo politico nei confronti di enti e personaggi che fino ad oggi poco hanno fatto per tutelare i turisti e gli stessi cittadini calabresi ancora una volta gravemente danneggiati da un mare che definire sporco ed inquinato a questo punto sarebbe quasi riduttivo.





Come stai trovando il mare nell’area da Nocera Terinese a Pizzo?

14 08 2009