Angela Napoli chiede a Maroni di fare chiarezza su strani episodi durante le elezioni

16 05 2010

Angela Napoli, deputato del Pdl, ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno Roberto Maroni in relazione ad alcuni episodi avvenuti nel primo turno delle recenti elezioni comunali di Lamezia Terme e che hanno reso necessario l’intervento della polizia di Stato.
“In un seggio del quartiere Scinà – afferma Napoli – è stato individuato un elettore mentre fotografava la scheda elettorale già votata e nel quartiere Bella sono stati sorpresi davanti al seggio due giovani con in mano i fac-simili che indicavano un candidato sindaco e un candidato consigliere della stessa lista collegata al sindaco. In altri seggi alcuni elettori non sono riusciti a votare perché i loro nomi non risultavano più negli elenchi di quella sezione ed erano stati trasferiti senza previa comunicazione agli stessi da parte del Comune. Nella giornata di lunedì, inoltre, una persona, già nota alle forze dell’ordine, è stata tratta in arresto perché individuata con tre schede all’uscita di un seggio nel quale era entrata con due schede”. “Tutte queste anomalie, registrate durante il primo turno elettorale a Lamezia Terme – sostiene Napoli – sono state prontamente denunciate, ma, ad oggi, non si conosce se le stesse possono essersi registrate anche in altri seggi e se pertanto le stesse hanno vincolato le elettrici e gli elettori della città dove durante la campagna elettorale sono stati attuati numerosi episodi di intimidazione contro esponenti politici locali”.
Nell’interrogazione, la parlamentare chiede di conoscere “l’attività avviata dal Ministero nell’accertare se le anomalie registrate durante il primo turno elettorale a Lamezia Terme possono avere inficiato il risultato” e “se non si ritenga necessario ed urgente accertare se tra i candidati alla competizione elettorale vi siano stati elementi che risultino giudiziariamente legati alle cosche locali della ‘ndrangheta”





D’Ippolito Zeru Tituli. Speranza confermato Sindaco con il 65%

12 04 2010

Il Nuovo sindaco di Lamezia Terme è Gianni Speranza. Si è imposto con una vittoria schiacciante sulla candidata avversaria, Ida D’Ippolito che non ha avuto scampo al conteggio dei voti del ballottaggio di queste elezioni comunali. Gianni Speranza era sostenuto da Partito Democatico, dalla Lista Civica “Per Speranza sindaco” e dalla Lista Civica “Lamezia con Speranza”, dalle sinistre e dall’Idv di Antonio Di Pietro. La D’Ippolito, invece, era sostenuta dal Popolo della Libertà, dall’Udc, dal Nuovo Psi, dall’Udeur-Pri, dalla Federazione dei cristiano popolari, dalla Democrazia Cristiana, dalla Lista Civica Rinascita di Lamezia e dalla Lista Civica Donne con Ida Troppi Sguardi.

Per il Sindaco il 65% dei voti con un totale di 24000 preferenze, quasi 6000 più del primo turno ed il doppio dei voti raccolti dall’avversaria che si è fermata al 34% con circa 12.000 voti, ben 2000 in meno rispetto al primo turno nonostante gli apparentamenti.
Impietoso per la D’Ippolito il risultato delle urne, la Senatrice non ha portato a casa neanche questa volta i voti dei suoi stessi consiglieri….
In bocca al lupo al Sindaco Speranza, finalmente la campagna elettorale è finita e torneremo ad esprimere liberamente i nostri pareri senza timore di trasgredire alle previsioni della legge sulla par condicio.





Grandinetti riconosce il vantaggio di Speranza ed avverte: “Si può vincere solo col voto disgiunto”. La D’Ippolito non risulta gradita agli elettori de centro destra quindi bisogna unirsi per battere la Sinistra.

14 02 2010

“Ritengo che l’unico modo per vincere Speranza sia quello di andare in ballottaggio contro di lui, ecco perché in maniera chiara i nostri movimenti che sottoscrivono la mia indicazione, Ferraro, Nicolazzo, Gullo e Nero, ritengono indispensabile che chiunque non voglia abbandonare per ideologia o amicizie i partiti di appartenenza debbano fare in modo di portare il sottoscritto ad un confronto diretto in ballottaggio con Speranza per vincere. Mi dispiace che si sia verificato questo, ma oggi tutti i sondaggi, quelli veri, danno chiaro il concetto che in un ballottaggio tra la candidata Ida D’Ippolito Vitale e qualunque altro candidato, lei risulterebbe soccombente. Noi non vogliamo che la città torni a Speranza e alla sua sinistra e pertanto il nostro è un atto d’amore verso la nostra Lamezia che spinge i nostri candidati, incuranti dei propri risultati personali, a richiedere il voto disgiunto a chi non lascerebbe mai il partito di appartenenza per i più svariati motivi. I candidati della mia coalizione spingeranno con tutta la loro forza e determinazione per il rinnovamento al fine di evitare altri cinque anni di immobilismo e di cattivo governo. Non meriterebbe risposta una candidata che incurante del secondo partito della città (risultati delle provinciali 2008) ritiene di non doversi confrontare con il sottoscritto . Del resto in questi 16 anni era impegnata legiferando per l’Alitalia e per le missioni in Afganistan e non si è resa conto che le persone di Lamezia hanno deciso di alzare la testa … Oggi anche Casini in Puglia sta chiedendo al popolo del centrodestra il voto disgiunto, perché per combattere Vendola ha ritenuto giusto individuare il più forte dei candidati alternativi da opporgli. L’arroganza di Ida D’Ippolito Vitale nel non volere confrontarsi con me poggia sul fatto che ha paura che il popolo del centrodestra ha capito veramente chi è l’unico sindaco che può opporsi con forza a Speranza e alla sua misera sinistra, pertanto se la senatrice vuole veramente dovrebbe evitare tali conflitti tra due poli che vogliono lo stesso obiettivo (spero!…): mandare a casa Speranza e la sua sinistra.”





Primarie, c’è l’intesa tra Speranza e Loiero

10 02 2010

«L’opposizione fa “moina” e blocca tutto ma questa amministrazione è andata avanti ugualmente»

di Vinicio Leonetti (Gazzetta del Sud)

C’è un asse Speranza-Loiero, un patto di ferro suggellato definitivamente in gennaio tra gli uscenti al Comune ed alla Regione. Ha camminato sottotraccia fino a ieri, quando alla conferenza stampa del sindaco uno dei suoi assessori a sorpresa è stato chiarissimo sul punto. Pino Zaffina ha detto che «si sta lavorando su due liste nel Pd». Una sarà quella del sindaco, l’altra dei loierani che lo sostengono a spada tratta.
Le primarie, insomma, sembrano un passaggio ampiamente superato per il tandem Speranza-Loiero. Ed un lampante segnale s’era visto il 14 novembre scorso quando nella nuova grande sala “Napolitano” a Palazzo Maddamme governatore e sindaco avevano sottoscritto il primo e forse unico Patto per lo sviluppo in Calabria di questa legislatura: un milione di euro di investimenti pubblici e privati solo per Lamezia.
Come dire che se per Reggio il governo Berlusconi s’è svenato pur di concedere il privilegio di città metropolitana alla roccaforte dello Stretto controllata da Giuseppe Scopelliti, per Lamezia guidata da Speranza ha teso una mano il presidente della Regione. «Gli emblemi della nuova Lamezia saranno la metropolitana, l’aeroporto raddoppiato che sarà collegato con la stazione Fs, il bus terminal dell’ex zuccherificio, il centro direzionale dell’area Api, il Palasport e il Parco termale», ha spiegato ieri Gianni Speranza attorniato dai suoi assessori, cinque dei quali del Pd.
«Ho rispetto ed amicizia per i dirigenti del Partito democratico», dice il sindaco messo in discussione per la ricandidatura proprio dal Pd, «e so che mi sosterranno tanti cittadini di questo partito anche alle primarie». Ormai domenica 14 è alle porte e in città si voterà per le regionali e le comunali contemporaneamente. Speranza voterà Loiero.
«Ho sempre detto che avrei volentieri fatto a meno delle primarie», ha ricordato il sindaco, «ma ho rispettato quanto mi è stato chiesto». Anche se le sue osservazioni le ha fatte: «Queste elezioni nel centrosinistra si fanno a un mese e mezzo dalle comunali», rammentando che dove le primarie sono una prassi consolidata, negli Stati Uniti, le convocano un anno e mezzo prima, e gli uscenti vengono ricandidati direttamente.
Il primo cittadino ha pure replicato agli attacchi di Ida d’Ippolito, candidata sindaco del centrodestra, sui ritardi nell’approvazione degli strumenti urbanistici. «Se non avessimo approvato il Piano strategico non sarebbero arrivati i finanziamenti del Piano per lo sviluppo lametino che saranno disponibili dai primi giorni del prossimo marzo», ha spiegato Speranza, «ma le difficoltà ci sono state in tutti questi cinque anni perché non ho avuto una maggioranza in consiglio». Questo comporta intoppi non solo nell’aula consiliare, ma anche nelle commissioni, tutte presiedute da esponenti dell’opposizione: «Dallo scorso settembre il progetto per la ristrutturazione dell’ex zuccherificio di Sant’Eufemia è nella commissione Lavori pubblici dove di fatto si è bloccato».
Secondo Speranza stessa sorte è toccata alla scelta del partner privato nella Multiservizi ed al cambio di destinazione d’uso dei terreni agricoli in industriali e commerciali. «Quando succede questo il sindaco e la giunta hanno dei forti limiti di gestione», ha aggiunto Speranza. Proseguendo in modo critico: «L’opposizione fa “moina” e blocca tutto, ma quest’amministrazione è andata avanti ugualmente». Se poi si pensa che l’investimento per l’ex zuccherificio è privato, essendo di un’azienda terreni e fabbricati, i tentativi di far arenare questo intervento sono davvero strumentali.
Scordovillo è il vero tallone d’Achille della giunta. Che ha fatto poco o nulla per togliere questa piaga dalla città. Ieri il sindaco e l’assessore Giovanni Gallo hanno parlato di alcune case assegnate ai rom a San Pietro Lametino, ma gli immobili che l’Aterp ha acquistato da Poste Italiane non sono ancora abitabili. Saranno acquistati pure dei prefabbricati, non container ma vere e proprie case, che da un lato permetteranno alle famiglie rom di vivere meglio ma dall’altra non eliminano il problema creato quotidianamente da un migliaio di zingari, quasi tutti ormai cittadini lametini iscritti all’anagrafe, concentrati in un unico grande ghetto fuori da ogni controllo dell’amministrazione e delle forze dell’ordine.
Nonostante questa carenza sui rom, il sindaco ha ricordato che quello lametino è stato il primo Piano sociale intercomunale adottato in Calabria.
Infine Speranza ha annunciato che oggi alle 11 sarà al Teatro Umberto con tutti i candidati alle primarie per richiamare al voto quanto più gente possibile: «Si tratta comunque di un’espressione di democrazia».





Sondaggio Unical: Speranza confermato Sindaco dopo il ballottagio con Grandinetti. Cocente sconfitta per la D’Ippolito

17 01 2010

Stampa Invia ad un amico Commenta nel Forum Articolo Letto 15 volte

Lamezia Terme – Per le amministrative di marzo,al primo turno, il sindaco uscente Gianni Speranza sarebbe nettamente favorito tra tutti i candidati alla carica di primo cittadino di Lamezia.
Di più Speranza andrebbe al ballottaggio con Francesco Grandinetti del Terzo Polo, mentre resterebbe fuori Ida D’Ippolito candidato a
sindaco del centrodestra.

Questo il quadro che emerge da un sondaggio effettuato dal Dipartimento di sociologia e scienza politica dell’Università della Calabria. Il sondaggio è stato commissionato da Sinistra e Libertà di Lamezia ed è stato realizzato circa 15 giorni fa, più precisamente tra il 28 dicembre e il 30 dicembre. Il numero degli intervistati è di seicento residenti a Lamezia . La modalità di raccolta delle informazioni è basata su un questionario a domande chiuse. Nel primo quesito si chiede ai cittadini intervistati «Se si dovesse votare domani per l’elezione del sindaco, quali tra le seguenti personalità di Lamezia lei voterebbe con più probabilità?» Nelle opzioni ci sono D’Ippolito, Grandinetti, Speranza, Reillo, Molinaro, De Sarro, Mazzocca. (Ricordiamo che a quella data Speranza non aveva ancora dato l’adesione alle primarie del centrosinistra). Ebbene secondo questo sondaggio il sindaco uscente stacca tutti e raccoglie il 32,9 dei consensi degli intervistati, Grandinetti è secondo con 11,8 e terza la D’Ippolito con l’8,8. A seguire l’udiccino Mazzocca cn 2,5, Reillo con 2,3, De Sarro 1,7 e Molinaro1,4. Da notare però l’alto numero degli indecisi: il 23% e quello degli intervistati che rispondono che non voterebbero nessuno tra quei nomi pari al 14, 7. L’altro quesito riguarda il ballottaggio. Ai cittadini intervistati vengono presentate diverse ipotesi chiedendo loro chi voterebbero con più probabilità. Dunque, in caso di ballottaggio Grandinetti contro Speranza: il primo raggiungerebbe il 26,7, mentre il sindaco uscente vincerebbe nettamente con il 40,3. Il 20,9 risponde però risponde “non so”, e il 12,1 dice “nessuno”. Speranza vincerebbe al ballottaggio anche contro la D’Ippolito. Anzi stavolta la forbice sarebbe perfino maggiore. Infatti Speranza doppierebbe la D’Ippolito. 44,5 contro 22,8. Poche variazioni sugli indecisi. Non sceglie alcun nome il 12,1 e dice di non sapere chi votare il 20,9. La terza proiezione era stata pensata, per una allora possibile sfida tra Speranza e Reillo. Il 44,5 dichiarava di essere per Speranza e solo il 14,8 per la Reillo. Sale il numero degli indecisi a 24,7 e quelli che non si pronunciano a 14,9.
E’ ovvio che l’accettazione delle primarie di Speranza ha di fatto escluso questa ipotesi di ballottaggio. In ogni modo il duello tra il sindaco uscente e l’esponente del Pd ci sarà, ma sarà interno: quello delle primarie del 7 febbraio. Anzi la partita è a tre perché per la candidatura a sindaco del centrosinistra corre anche l’ex segretario cittadinadel Pd Chiara Macrì.