Avevano creato una sorta di concessionaria delle auto rubate le 15 persone arrestate stamani a Lamezia Terme e Curinga nel corso dell’operazione “Ambassador”, condotta dai carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme. I quindici arrestati, tra cui un minore e quasi tutti di etnia rom, sono accusati di furto, estorsione tentata e consumata. Ad Acconia di Curinga, infatti, i carabinieri hanno trovato un magazzino dove gli arrestati aveva nascosto numerose auto rubate e per le quali era stata chiesta una somma di denaro in cambio della restituzione al legittimo proprietario (il cosiddetto “cavallo di ritorno”) che, a volte, raggiungeva anche i 1000 euro.
Nell’ambito del gruppo ognuno aveva un compito ben preciso che andava dal furto dell’auto, al sopralluogo, alla scelta della zona da colpire, all’appoggio. Secondo il procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Vitello, “si era creata una ronda criminale”. Da qui la contestazione anche dell’associazione a delinquere. Nel corso delle indagini, durate tre mesi e portate avanti anche con intercettazioni telefoniche, i carabinieri hanno scoperto 30 furti d’auto compiuti, non solo a Lamezia, ma anche in altre località nelle province di Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia. Base logistica dell’organizzazione era il campo rom di località Scordovillo. Tra le difficoltà incontrate dai carabinieri c’é stato il dialetto stretto usato dagli arrestati che, spesso, come spiegato dal capitano Stefano Bove, parlavano del furto come della “mbasciata”, da cui è derivato il nome dato all’operazione.
Gli arrestati sono Roberto Berlingieri (28 anni); Salvatore Molinaro (37); Luca Bevilacqua (26); Tonino Bevilacqua (28); Fiore Berlingieri (41); Antonio Bevilacqua (32); Cosimo Passalacqua (37); Beatrice Andrea Paraschiva (22), romena; Robert George Paraschiva (37), romeno, al quale sono stati concessi gli arresti domiciliari. Ai domiciliari sono stati posti anche Mara Panzarella (33); Zaccaria Ben Moussa (20); Yosef Ben Moussa (23); Gli altri arrestati sono D.B. (17), M.C. (19) e D.A. (19). Sono indagate anche cinque vittime.